lunedì 20 marzo 2017

5 GIORNI A BERLINO (02-07 - AGOSTO 2013)

Partiti alle 9:00 da casa, Reeko e Frank dopo un lieto sonno, si dirigono verso la casa del loro inseparabile compagno di viaggio ricordando i tempi dello Sziget 2010; questa volta invece non ci sarà un concerto come meta da raggiungere, ma sarà la visita alla "capitale d'Europa"con tanto di settimana in cui la popolazione di Berlino innalzerà al cielo l'amata birra a farla da padrona..
Alle 9:30 i due "Martinelli giramondo"si ritrovano sotto casa Fru dove Gemy si precipita subito nel giardino dove saluta la famiglia e il suo cagnolino-one Freddy.Con la mia macchina e con Gemy al suo interno, il trio da viaggio parte alla volta del aeroporto di Firenze. Per la strada l'arguto mio Folle compagno pur sentendosi sicuro di averlo segnato nei certificati per il volo, telefona per costatare che all'aereoporto sia tutto apposto per far salire una carrozzina nell'aereo; la prontezza della chiamata di Gemy, ecco che mette subito in luce come all'aeroporto nessuno si era accorto di quel segno!! Con le garanzie che sarebbe stato subito preparato tutto, ci dirigiamo ai parcheggi dell'aereo porto; parcheggiamo la macchina nella zona a pagamento e ci dirigiamo verso la sala d'aspetto; all'ingresso mi si presenta un giovane ragazzo siciliano chiamato Antonio; mi conduce in una grandissima sala d'attesa dell'aeroporto dove aspetto in sua compagnia gli altri; ci facciamo così insieme 2 chiacchiere di conoscenza con le quali mi racconta di conoscere bene Città di Castello visto che è andato a fare il militare a Spoleto, ma di non esserci mai stato fisicamente; da bravo cittadino biturgense l'ho subito tranquillizzato dicendogli di non rammaricarsi di questo perché non si è perso niente; dopo una 15-ina di minuti ecco le mie due fedeli spalle a ricomporre il gruppo da viaggio. Insieme siamo stati condotti nella "gru-mobile" a fianco dell'aereo e una volta arrivati al portellone d'ingresso, automaticamente la parte difronte del piccolo camion ha iniziato ad innalzarsi fino ad equipararsi all'ingresso dell'aereo dove con un ponte di metallo è stato collegato aereo e pulmino per farmi entrare; sono poi passato autonomamente sul seggiolino verso il vetro come i regolamenti prevedono e alle 14:00 siamo partiti dalla città di Dante (Firenze) alla volta della "capitale d'Europa". Volo senza alcun problema e alle 15:30 siamo scesi ed entrati presso una sala di attesa; mi si presenta un'inserviente cicciottella he non mi si schiodava nemmeno un attimo di dosso ed io non sono riuscito in alcun modo a schiodarmela via lontano seminandola visto che mi si era attaccata come una sorta di zecca sulla pelle dei cani; cercando un suo buon utilizzo, gli abbiamo alla fine chiesto la possibilità di poter salire in un taxi; ci ha condotti così subito in un lungo marciapiede dove c'erano una marea di "yellow cars" poste l'una in fila all'altra aspettando gente da portare presso i luoghi richiesti; c'era anche un vigile che gestiva tutta la gente che voleva salire: è stato proprio questo che ci ha immediatamente avvisato di aspettare perché aveva già chiamato un veicolo per le mie esigenze; così dopo 10 minuti si presenta un furgoncino bianco dove con estrema disinvoltura entro dentro con la carrozzina per intero e mi metto comodo come fanno mettendosi seduti, anche i miei due compagni; siamo arrivati in breve all'hotel Panorama presso Adenauer Platz; ci avevano assegnato una camera al 4° piano ma saliti ed entrati dentro ci siamo accorti di due inconvenienti che subito ci hanno tolto tutta la contentezza per essere arrivati fin li: 1. c'era un caldo infernale vista l'altezza della stanza che era strutturata da dei grossi finestroni la luce dei quali era solamente affievolita da dei tendoni in stoffa. 2. non passavo al bagno dalla porta di questo. L'unica soluzione è stata così quella di cambiare stanza; ci hanno spedito dal 4 al piano -2 = almeno non ci batteva il sole!! Tuttavia nella porta del bagno non ci passavo pure qui. Adeguarsi è la prima regola del bravo disabile e così ho fatto.
Una volta sistemato tutto, siamo subito usciti andando a fare spesa allo Schwink il super mercato difronte l'albergo prendendo qualcosa per mangiare in stanza; ecco come le personalità di due diverse generazioni cadono in contrasto in base ai gusti delle scelte di ciò che è stato preso: GEMY E REEKO le Frikadellen: le tipiche polpettine tedesche, da bravi turisti e FRANK il panino con la mortadella: da consueto italiano che non esce molto di casa. Terminata la merendina tedesca, o meglio "in Germania"visto quello che ha preso mio padre, siamo usciti dall'albergo e abbiamo preso il primo bus.

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