venerdì 16 dicembre 2016

09-07-2014 ADDIO AL CELIBATO AL PICCIO

Alle 19:00 sono a casa di Gemy come prestabilito nei giorni precedenti per poi andare allo stadio del Borgo dove ci avrebbe aspettato il pulmino organizzato da Luca per andare al suo addio al celibato a Sinigaglia; corsi allo stadio però ci siamo accorti che non c’era nessuno ad aspettarci e telefonato al festeggiato Luca, ecco l'avviso che non era quello lo stadio dove ci si doveva aspettare ma quello di Castello. Così io e mio padre con Gemy a bordo, siamo tornati verso il nostro punto di partenza; arrivati allo stadio finalmente abbiamo intravisto il Piccio insieme alla sua troupe di amici storici del Borgo appoggiata dalle possenti spalle del mitico Giomba che guidava il gruppo nella trasferta castelana insieme al Mosca con di desiderio di accompagnare Luca in questo suo addio alla passata gioia giovanile di libertà che lo avrebbe condotto alla segregazione obbligata alla vita familiare con la compagna per tutta la vita. Ci siamo allora presentati al gruppo di ragazzi che ancora non conoscevamo e appresa con gioia la loro affinità di pensiero, abbiamo aspettato tutt'insieme il furgoncino che ci avrebbe accompagnato verso Sinigaglia; ecco così puntuale apparire il pulmino di Leonardi; abbiamo conosciuto l’autista, un omone di bella presenza che nessuno avrebbe mai immaginato la grande simpatia che ci ha divertito tutto il viaggio e alle 19:45 si parte per arrivare dopo una mezzora di fronte al bar della Cima per un caffè e una sigaretta; il Piccio consapevole dell'alcool che avrebbe assimilato in spiaggia, inizia il riscaldamentola tensione incominciava ad intravvedersi nell'aria ma si sarebbe mostrata solo a fine serata; Gemy nel frattempo inizia la scalata al viaggio nelle vesti del conosciuto tra la gioventù con cui è cresciuto, "Sindaco"; il Mosca fa conoscenze con il bel biondo sepolcrino quando saliti nuovamente in pulman ripartiamo dopo la gradevole sosta, verso la Riviera; arriviamo in autostrada con grande divertimento dopo una serie di imprevedibili quanto simpatiche trovate dell’artista-autista Guido che cantando e comunque deliziandoci con simpatie di ogni genere permettendoci grazie alla sua grande esperienza di guida, di arrivare a Sinigaglia verso le 21:15 dove ci stava aspettando lo storico rappresentante di classe del liceo nonché ingegnere di mezzi per la diversa abilità motoria, Ange sempre indaffarato nel suo lavoro attraverso tutto ciò che può essere mezzo di comunicazione e avvicinamento all'attività di giudizio d'ordine. Alle 21:30 siamo tutti insieme al ristorante che avevamo prenotato chiamato “La bussola”.Abbiamo così iniziato a mangiare tra un’infinità di bridisini e cori “offensivo-simpatici” nei confronti del Piccio, alle 23:00 eravamo ancora al primo che si è presentato nella lieta forma di tagliatelle al pesce, quando poi oecco partire un susseguirsi ripetitivo di black out all’interno del ristorante in cui si spegnevano le luci per 2, 3 minuti per poi riaccendersi; il tempo tra una cazzata, cori e ironie di ogni genere riguardo la carcerazione impressa anche con il vestiario del Piccio, scorre  gradevolmente coltivando le nuove ed interessanti conoscenze con i ragazzi del gruppo basate su racconti di ogni tipo e sull’esposizione di esperienze personali che avevano lietamente contraddistinto la vita di ognuno. Alle 23:45 arriva poi quello che si può definire il secondo a base di pesce; i cori continuano all’impazzata fino al caffè, limoncello e amaro. Finita la cena verso 00:20 si procede lungo la spiaggia bardati delle giuste munizioni d'alcool racchiuse in un magico secchiello da spiaggia con cui Ange ricordandosi quando ci giocava con la sabbia riempendolo tutto, ormai cresciuto sostituisce il contenuto riempendolo di vino, che ohimé presto finisce appartandosi in un lettino in spiaggia per profonda meditazione con se stesso; tra uno scherzo ed un racconto teso a far pentire Luca della scelta fatta, prendono inizio le “Picciniadi”: in giro per il lido il Piccio doveva superare delle prove che si caratterizzano in
1. riuscire a convincere dei ragazzi a fare il “seggiolino del papa”con le mani mettendosi seduto di sopra.
2. la secoda e tremenda prova che mette a dura prova la futura moglie, di ballare con una ragazza.
3. salire in un albero mentre la gente passa.
Superate brillantemente le prove, inaspettatamente il “dramma di serata”: un amico del Piccio alterato in maniera importante dall’alcool, impazzisce nel momento che si accorge di aver perso nel suo “vagare alterato” , il proprio cellulare di 800 euro; ecco poi inserirsi in questo atteggiamento fastidiosamente imprevedibile per chi gli sta intorno, l’autista Guido che riesce persino a perdere la sua infinita pazienza dicendo che non lo avrebbe fatto salire nel pulmino in quello stato. La situazione infine riesce a prendere una svolta positiva e alla fine si riesce a ripartire tornando la mattina.

Nessun commento:

Posta un commento