mercoledì 19 novembre 2014

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@@@@ 211 CONSUETE E NOIOSE PERPLESITA'

Ancora ripenso alla gaffe commessa:
l’incontro era presente ma l’azione lontano è stata messa;
ricordo di un era che ora niente pressa
ha rimandato di nuovo quella voglia che è dentro impressa.

Ma perché rovino i miei desideri?

E’ un continuo remare per virgulti di idiozia
che non mi fan colorare quei neri
posti in cui normalmente riparato in sé stia
il mio intelletto con dei pensieri.

Un diretto modo per scappare dalla vita
assolutamente vero,
ma ditemi come potrebbe esser nutrita
nel modo più sincero
l’ostico cammino in maniera più gradita?

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